Magdeburgo (Magdeburg), 21 dicembre 2016
Dopo l’attentato incendiario al comando regionale dell’esercito federale, alla polizia manca ancora qualche pista importante. Di Matthias Fricke
Magdeburgo. Drammatiche le scene nel nuovo comando regionale dell’esercito federale a Magdeburgo, mercoledì verso le h 3:30. Tre soldati pernottavano nel nuovo sito nel centro di Magdeburgo di fronte alla direzione di polizia, quando furono svegliati da un gran botto e dall’allarme antincendio. Riuscirono a salvarsi illesi all’esterno.
Ignoti avevano lanciato due ordigni incendiari sulla costruzione piatta a due piani, abitata solo dalla settimana passata. Un ordigno incendiario volava attraverso una finestra sul tetto dentro una condotta per l’aerazione e l’altro sfondava la finestra di un ufficio. Si tratterebbe di un gel, secondo la polizia. Uno dei soldati avrebbe attraversato il locale pieno di fumo e gettato all’esterno l’ordigno per poi spegnere l’incendio nell’ufficio. Ma l’altro fuoco al tetto e nel canale di rifornimento fece molti più danni di quel che si pensava d’acchito e in mattinata i vigili del fuoco lo stimarono a circa 75.000€.Nessuna rivendicazione.
Secondo il colonnello Halvor Adrian, a capo del commando regionale, la somma sarebbe molto più alta: “Solo l’intervento veloce poteva evitare di peggio. Siamo tutti molto scossi di quest’attentato.” Secondo lo stato attuale delle cose, il termine ufficiale per l’apertura del nuovo sito, l’11 gennaio, potrà essere osservato. Finora solo il comando regionale e il servizio IT vi si sono quartierati. Il centro carriera e i giovani ufficiali dovrebbero seguire nei prossimi giorni.
Finora ci sarebbe né rivendicazione né motivo evidente, disse un portavoce della polizia. Ma il motivo politico probabile.
Nel 2013 ignoti avevano già compiuto un attentato incendiario alla caserma dell’esercito federale a Havelberg provocando danni per un milione. In settembre del 2016 presso la stazione centrale di Magdeburg bruciarono dei veicoli della polizia e nel 2012 un auto-rivendita. In ognuno di questi tre casi gli autori sono, finora, sconosciuti.
Fonte: Volksstimme