Berlino (Berlin), gennaio 2019
Di nuovo non stanno con le spalle al muro quellx che se lo meritano. La politica si compiace del ruolo di moderatore tra Padovicz e la Liebig34 e Padovicz si compiace del ruolo da grande capitalista molto influente che vessa alcunx inquilinx e squat ribelli. Coloro che considerano il Quartiere Nord Friedrichshain il germe per una vita migliore stanno lì come sempre. Dietro di loro nient’altro che il muro. Niente mano forte, protettiva e neanche qualche uscita.
Se qualcosa fu guadagnato negli ultimi anni della ribellione contro la città dei ricchi, allora solo il coraggio di lottare malgrado tutto. E la fiducia che coloro che lottano autonomamente sono fianco a fianco con tantx altrx che sono un una situazione miserabile simile. Per es. fianco a fianco con tantx inquilinx a Berlino. O con la popolazione a Rojava. Noi tuttx abbiamo la scelta: Assimilazione o cospirazione. Militarmente i porci vinceranno comunque e sempre. E chi vince saranno sempre i porci. Perciò il nostro obiettivo non è la vittoria militare bensì la disgregazione del potere, la sovversione.Ma malgrado questo, la lotta violenta contro lo Stato e così creare sempre nuovi momenti e luoghi di libertà fa pure parte della nostra strategia. Il danno (materiale) è necessario per fare paura nel combattimento casa per casa, per la sommossa nei territori statali. Ma è una grande sfida evitare che la guerra sociale a tutti i livelli sia trasformata in un semplice scontro militare tra due fazioni. Come il soldato turco può essere un proletario, così la donna che occupa una casa può avere un passaporto tedesco. Ecco perché il nostro slogan è tuttora „guerra alla guerra“!
Ma che importa? Non agiamo da braccio armato della Liebig34 o delle YPG/YPJ. Non siamo un servizio da ordinare in un momento di strette. Ci alleiamo con coloro che sentono lo stesso odio, la stessa urgenza di distruggere l’esistente, lo stesso desiderio irriducibile di una vita più dignitosa per le persone. O con coloro che ci danno la speranza che non ogni umanità sta marcendo, con coloro nei cui occhi all’improvviso brilla del tutto inaspettato la scintilla della personalissima ribellione contro l’oppressione quotidiana. Invece della costruzione di un contropotere e del militarismo raccomandiamo il vero carattere rivoluzionario paziente che interiorizza e pratica quotidianamente l’insurrezione e la ribellione. Ecco perché consideriamo criticamente l’unione di gruppi militanti nella politica delle campagne, se le stesse finiscono senza ragioni e non sono base per una pratica continua che va oltre, come era il caso per la Fight4Afrin mentre in Kurdistan i combattimenti continuano giorno per giorno.
Peroriamo l’attacco permanente ai nemici della libertà indipendentemente da logiche militari come una moderazione della Turchia mediante la presenza di truppe USA o i tavoli rotondi della politica. La nostra piena solidarietà va alla gente di Rojava. Solo dopo viene la solidarietà critica per le YPG/YPJ come potenza protettrice di questa gente, la cui legittimità non osiamo né mettere in dubbio né dargli un fondamento, ma di cui riteniamo credibili gli obiettivi dignitosissimi. L’orientamento dei nostri attacchi non hanno nulla a che fare né con le campagne militari in Kurdistan né con le trattative tra Liebig 34 e Padovicz o Florian Schmidt.
Con l’attentato incendiario del 16 gennaio 2019 a Pankow a un furgone della flotta di vetture di Dr. House presentiamo la proposta di acuire la lotta contro Padovicz con attacchi massicci al suo consorzio di ditte e alla sua proprietà. Pur non appropriandosi senza chieder nulla dei diversi scontri tra comunità abitative e Padovicz, le rispettive azioni dovrebbero riferirsi in prima linea alla lotta nel Quartiere Nord Friedrichshain e nella Rummelsburger Bucht. Nel caso di attacchi alla Liebig34 peroriamo delle reazioni con grandi danni materiali. Padovicz e Schmidt non devono spuntarla con noi!Con gli attentati incendiari a una vettura di ThyssenKrupp (14 gennaio Prenzlauer Berg), a una di DB Schenker (15 gennaio Lichtenberg) e a una di Wisag (21 gennaio Lichtenberg) incitiamo al rafforzarci reciprocamente con riferimenti tra le varie lotte sociali globali e al non rimanere incastratx nei presunti ambiti parziali. ThyssenKrupp e DB Schenker furono colpiti come profittatori dell’aggressione turca a Rojava, la ditta della sicurezza Wisag come partecipe allo scacciare lx senzatetto dalla Rummelsburger Bucht per favorire gli investimenti di Padovicz.
Il luogo comune della solidarietà e della lotta comune diventa prassi solo quando si esprime anche nella radicalità delle nostre rotture con le condizioni imperanti. I regimi autoritari devono temere la rabbia delle persone, le élite la rabbia delle nostre strade e i loro sbirri e materiali devono andare a fuoco!
Collegare le lotte!
Padovicz, Schmidt e sbirri via dalle nostre strade!
Solidarietà con Rojava!
Creare e difendere insieme i luoghi di libertà!Autonome Gruppen – Nucleo „Soledad Casilda Hernández Vargas“
P.S.:
Ecco come termina una settimana di incendi a Berlino. Oltre i quattro su nominati, i quali rivendichiamo solo noi, ieri anche l’incendio (il trad.: bruciati nove mezzi) presso la pretura di Neukölln. Dopo gli abusi dei giorni passati contro senzatetto e le razzie contro gente stigmatizzata come appartenente ai clan e contro cui si dichiara caccia libera, consideriamo anche qui il fuoco come giustissima risposta.
Source: Indymedia, trad. mc