Berlino (Berlin), 13 marzo 2018
Ci siamo avviati per fare la nostra parte nel contrapporre un grido d’indignazione alla maggioranza silenziosa in questo paese sgangherato.
Da giorni girano gli appelli d’impegnarsi a livello militante per dimostrare solidarietà e capacità/volontà all’attacco per una rivoluzione in Kurdistan a fianco dei gruppi combattenti in tutto il mondo.
Questo secondo noi non consiste in una reazione passiva all’offensiva della Turchia e alleati, bensì è una conseguenza continuativa degli anni passati, nei quali qui in Germania ma anche in tutto il mondo le idee del movimento curdo hanno incontrato una massiccia risonanza solidale.Ad Afrin si rivela tutta la forza della crudeltà e materialità della conduzione di guerra tedesca, basata su delle ideologie fasciste d’annientamento e da Stato nazionale, e anche se Erdogan le infiorisce retoricamente, lo Stato tedesco non ha affatto bisogno di maestri in materia. Che in questo paese nessunx formula pubblicamente che la Germania sta giusto ora conducendo una guerra e si fa passare dalla Turchia i nomi delle persone da perseguitare qui, non stupisce affatto.
A maggior ragione danno forza alle cronache di chronik.blackblogs delle settimane passate piene di azioni di solidarietà e lavori di ricerca sulle connessioni tra imprese tedesche, le autorità di repressione e lo Stato turco. In materia abbiamo saputo di un nuovo blog (https://herzdeskrieges.blackblogs.org) che ci toglie tanto lavoro di ricerca e che speriamo faccia venire delle buone idee alle persone.
Ieri trovammo un’auto della ditta ai tempi anche apprezzatissima da Hitler. Non c’è Stato che muove guerra senza il suo acciaio e i suoi soci brindano sulle miserie della guerra con lo champagne. L’abbiamo incendiata noi.
Saremo sempre nemicx di questa miserabile società.Create delle bande, attivatevi!
Mandiamo amore e forza alle regioni del Kurdistan!
Resistete!
Fonte: Indymedia, trad. mc