Amburgo (Hamburg), 27 marzo 2017
In estate siamo rimastx senza parola, davvero, quasi non uscimmo dall’iperventilazione. A lungo ci occupammo della domanda: quale idiota totale ha deciso di organizzare un vertice dei maggiori Stati industriali nei padiglioni della fiera di Amburgo, cioè nel cuore di un quartiere alternativo di sinistra? In dicembre, il “segreto” poteva essere svelato. Olaf Scholz personalmente aveva dato il suo consenso alla cancelliera federale. I motivi sono ovvi: Amburgo, la porta sul mondo, deve reggere un tale vertice. Dopo il pasticcio della candidatura per le olimpiadi, ecco il vertice.
Cosa sarà capace di reggere Amburgo lo sapremo tra circa due mesi (storie dei vertici: Genova, Praga, Seattle, Göteborg, Heiligendamm …). Perciò non potevamo fare a meno di infiammare i giorni bollenti prima del vertice. Ecco perché nelle prime ore del mattino del 26 marzo abbiamo attaccato la caserma degli sbirri nella Grundstrasse ad Amburgo e incendiato i furgoni parcheggiati nel cortile.
Il nostro obiettivo era scelto con cura, la macchina della repressione lavora già a pieno ritmo alla criminalizzazione della resistenza. Per coloro che vogliono esprimere la loro protesta contro il vertice sono già pronte le galere: nel preventivo Holstenglacis e nel penale Billwerder fanno posto per prigionierx. Ad Amburgo nella Schlachthofstrasse un ex-supermercato è ristrutturato a punto di raccolta per prigionierx e ufficio giudiziario esterno e anche a Hahnoefersand sono messi a disposizione 100 posti per togliere dalla strada “i disturbatori”.Cosa vuole dire vivere in uno stato d’assedio ci è ripetutamente evidenziato. Una volta sono le zone di pericolosità che vanno istallate per portare il quartiere di nuovo sotto il controllo del dominio, poi gli attacchi alle feste di strada per chiarire chi nel luogo ha voce in capitolo. Per ultimo con la Hafenstrasse è stata messa sotto sospetto generale un’intera strada, disposti dei controlli razzisti e la strada osservata per 24 ore.
Ma quel che succederà qui ad Amburgo tra tre mesi sarà peggio di tutto quanto. Già in dicembre schierarono gran parte della macchina della repressione. Una settimana prima del vertice OCSE dominava lo stato d’emergenza, e non solo nei padiglioni della fiera ma in tutto il quartiere. Doveva crearsi l’impressione che con le unità di polizia super equipaggiate ogni protesta e resistenza può essere fermata sul nascere. Furono istallate chiuse per persone, schierati i cannoni ad acqua e gli elicotteri giravano giorno e notte. La stampa si sperticava con i superlativi e le immagini d’agenti di sicurezza super dotati.
Questo schieramento è parte della lotta controinsurrezionale ed è inserita nell’architettura della sicurezza dell’Europa. I potenti si preparano a un futuro di lotte interne in Europa. Lo sfruttamento interno e conseguenti insurrezioni come in Grecia o per ultimo in Francia faranno sempre di più parte del quadro quotidiano. L’apparato si arma esattamente contro questo: poter soffocare questo ribellarsi dall’inizio poter coprire la gente con una immediata repressione. Alla gente in questa società capitalista viene suggerito uno scenario del terrore come giustificazione del riarmo quotidiano. Un scenario che negli ultimi anni gran parte della gente ha assorbito con gratitudine.
I dibattiti sulla diffusione della sorveglianza video e della raccolta dati non dovrebbero, più, solo annunciare una maggiore sicurezza ma dare la sensazione di mantenere sempre e dappertutto il controllo.
Le unità speciali come BFE, MEK e SEK servono per terrorizzare sfoggiando la loro potenza. Sostenuti d’attrezzatura tecnica sono il baluardo degli interessi del potere e delle strutture di sfruttamento di questa società tendente al capitalismo.
Una società che non può non isolarsi per sopravvivere. Una società che riarma le proprie frontiere esterne e che continua ad estendere l’agenzia per la protezione delle frontiere Frontex, appositamente creata. Alla gente diventa sempre più difficile arrivare in Europa e sempre di più annegheranno nel Mediterraneo durante i loro tentativi di fuga.
Esattamente per questo abbiamo attaccato la polizia, visto che questa perfida macchina è il potere esecutivo immediato. Sono il collante che mantiene insieme la bottega. Ognunx, dall’ultimo sbirretto da volante fino allo sbirro che incendia la gente legata a un materasso, adempie una funzione. Se diciamo di voler rovesciare questo sistema, ci troveremo di fronte esattamente questa gente. Esattamente questx sgherrx ci sbarreranno la strada se in estate inizieremo l’attacco ai padiglioni della fiera e alla loro infrastruttura. Per quel che sono, cioè difensori reali e non simbolici dell’ordine dominante, dobbiamo attaccarli anche noi con la massima durezza. Ognunx che difende l’ordine imperante è corresponsabile per il sistema di sfruttamento capitalista di questo mondo e perciò deve arrangiarsi anche con le conseguenze.
Vale da sempre: lx sfruttatx di questo mondo odiano la polizia.
Saluti solidali alla Hafenstrasse: non fatevi terrorizzare dagli sbirri!
Amburgo dice Tschüss!
Amburgo, 26/03/2017
Fonte: Linksunten